Con il recente decreto n. 1782 del 29 settembre 2021, il Ministero del Turismo ha dato attuazione alle norme riferite alla tutela dei consumatori e della concorrenza, con il fine specifico di porre un argine all’evasione fiscale in tema di locazioni turistiche.
A questo riguardo sono state infatti predisposte le modalità di realizzazione di una banca dati per le strutture ricettive e gli immobili destinati alle locazioni brevi.
Questa banca dati è stata ideata con l’intento di raccogliere e ordinare le informazioni concernenti strutture ricettive e immobili concessi in locazione, in un’ottica di maggiore tracciabilità sia per l’affittuario che per il Fisco.
Le informazioni ivi contenute saranno le seguenti:
- la tipologia di alloggio e la sua ubicazione;
- la capacità recettiva;
- gli estremi dei titoli abilitativi richiesti ai fini dello svolgimento dell’attività ricettiva;
- i dati anagrafici del soggetto che esercita l’attività ricettiva;
- il codice identificativo.
In concreto verrà istituita una piattaforma in cui ciascuna unità di affitto breve presente nel territorio nazionale sarà identificata secondo un codice identificativo, da utilizzarsi obbligatoriamente in ogni comunicazione inerente all’offerta e promozione di servizi all’utenza.
Dal punto di vista soggettivo, questo obbligo riguarderà i locatori di immobili con contratti di durata inferiore a 30 giorni, i titolari di strutture ricettive, i soggetti che esercitano intermediazione immobiliare e i portali telematici.
La sanzione pecuniaria può variare entro una forbice edittale che va da 500 euro a 5.000 euro (in caso di reiterazione la multa verrà maggiorata del doppio).
In cosa consiste nella pratica? Ciascun operatore economico sarà dotato di un codice identificativo. Di fatto, ogni annuncio di affitto breve pubblicato online dovrà possedere il codice identificativo ed essere dunque iscritto alla banca dati.
Mediante questo sistema, peraltro già presente da tempo in alcune Regioni (Lombardia, Piemonte) , il legislatore intende fornire in modo automatico alle autorità competenti tutti i dati relativi alle locazioni di tipo turistico, in modo da permettere di predisporre controlli adeguati che siano in grado di porre fine alla concorrenza sleale di coloro che non pagano le imposte.
Peraltro, l’obiettivo di attivare misure di controllo più efficaci per contrastare il fenomeno degli affitti brevi in nero in una prospettiva di tutela del libero mercato è favorita e richiesta direttamente dalle istituzioni dell’Unione Europea.
Non resta dunque che attendere la vicinissima operatività di questo strumento per valutare gli effetti concreti nei rapporti tra Fisco, locatari e affittuari.