Il Consiglio dei ministri sta lavorando in queste ore al decreto Ristori-bis, che implementa le misure previste nel decreto Ristori della scorsa settimana (decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137), con una dotazione finanziaria di ciRca 2,8 miliardi di euro.
Anche questo decreto persegue la finalità di ristorare le attività colpite dall’ultimo D.p.c.m. 3 novembre, con un meccanismo che però deve tener conto della suddivisione del territorio nazionale in aree di rischio (gialle, arancioni e rosse).
Il decreto contiene anche una misura fortemente voluta dal Cts e dalle Regioni, con la quale si prevede una maggiore trasparenza sui dati del monitoraggio Covid-19 secondo un iter ben definito (pubblicazione settimanale del ministero della Salute e invio ai presidenti di Camera e Senato).
Di seguito si riportano le principali misure allo studio, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO “ALLARGATO”
Il decreto ristori ha introdotto contributi a fondo perduto secondo un meccanismo moltiplicativo (150, 200 e 400 per cento) e limitato alle attività contenute nella lista di codici ATECO allegata al decreto medesimo.
Con il decreto Ristori-bis:
- si amplia il novero dei soggetti beneficiari, integrando i codici ATECO dell’allegato 1 e prevedendo un nuovo allegato nel quale far confluire tutte le attività in zona rossa (quelle attuali e quelle che vi rientreranno a seguito di un innalzamento della soglia di rischio);
- si aumenta il moltiplicatore del beneficio nelle zone arancioni e rosse (200 per cento).
Per poter meglio comprendere tutto il “meccanismo”, occorre procedere ad un coordinamento con il decreto ristori della scorsa settimana. Lo facciamo con un esempio.
Si pensi ad una pasticceria che ad agosto, certificando una riduzione del fatturato di aprile del 33%, abbia ricevuto un contributo di 5.000 euro. Il decreto ristori gli concede un altro contributo, pari al 150 per cento del primo, quindi 7.500 euro. Da ultimo, il decreto Ristori-bis implementa ulteriormente il beneficio con un 50 per cento aggiuntivo. In questo modo i 7.500 diventano 10.000 euro.
Non solo, se la pasticceria è all’interno di un centro commerciale, interviene il 30% in più, calcolato sul contributo determinato secondo le regole del decreto ristori: 2.250 euro (30% di 7.500 euro).
È bene sottolineare che tutta questa architettura si regge sulle regole previste dall’art. 25 del decreto Rilancio (d.l. 34/2020); ciò significa che l’attività deve aver subito una riduzione del fatturato e dei corrispettivi di aprile 2020 di almeno il 33% rispetto al fatturato di aprile 2019.
Il problema non si pone per le attività che hanno già percepito il contributo ad agosto, per le quali (si suppone) il calo è stato già verificato. Per questi soggetti, l’accredito sarà automatico (l’Agenzia delle Entrate ha già disposto bonifici per 964,8 milioni di euro) nel c/c indicato nella domanda di agosto.
Discorso diverso per quelle che non ne hanno potuto beneficiare perché, ad esempio, costituite successivamente (tra il 1° maggio e il 24 ottobre) o con ricavi superiori ai 5 milioni di euro. Queste ultime dovranno procedere alla verifica del calo del fatturato e poi constatare la loro inclusione nella lista codici ATECO. La domanda sarà presentata secondo modalità che l’Agenzia delle Entrate deve ancora rendere note. L’accredito subirà inevitabilmente degli slittamenti.
SOSPENSIONE IMPOSTE ISA E FORFETTARI
I contribuenti soggetti agli indici sintetici di affidabilità e quelli in regime forfettario ricompresi nei codici ATECO allegati al decreto e con sede in una delle zone rosse, vedono sospesi gli acconti di novembre relativi alle imposte dirette (Irpef e Ires) e Irap anche se non hanno registrato un calo del fatturato nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Pagamenti entro il 30 aprile 2021
CONGEDI PARENTALI E BONUS BABY SITTER
In favore delle famiglie sono previsti congedi retribuiti al 50 per cento e bonus baby sitter di 1.000 euro a due condizioni:
- essere residenti nelle “zone rosse”;
- avere figli iscritti alla scuola secondaria di primo grado (scuola media) ma a casa in didattica a distanza.
Inoltre, i congedi potranno essere richiesti dai dipendenti per i quali non è possibile accedere allo smart working per l’intera durata della chiusura delle scuole.
CIG COVID: PROROGA TERMINI DECADENZA
Il decreto Ristori-bis sposta al 15 novembre il termine di decadenza per la presentazione delle domande di cassa integrazione con causale Covid e per la trasmissione dei dati necessari per il pagamento o per il saldo che si collocano tra il 1° e il 30 settembre 2020.
L’ammortizzatore sociale emergenziale viene esteso anche ai lavoratori assunti dopo il 12 luglio.
SOSPENSIONE CONTRIBUTI
Il decreto Ristori-bis sospende i versamenti contributivi di:
- novembre sull’intero territorio nazionale (anche zone gialle) purché ricomprese nell’elenco dei codici ATECO;
- novembre e dicembre per le aziende situate nelle zone “rosse” e “arancionI” e per tutte quelle della filiera agricola sull’intero territorio nazionale.
I contributi sospesi dovranno essere versati entro il 16.03.2021, anche a rate.
Per avere un quadro completo delle misure adottate in queste ultime settimane, leggi anche l’articolo sul d.l. 137/2020 (Decreto Ristori)!