Il piano “Italia Cashless” , nonostante i primi ostacoli informatici, è entrato nella sua fase sperimentale con il cashback di Natale. La misura si inserisce nella più ampia strategia adottata dal Governo per il contrasto all’evasione fiscale. Il presupposto da cui è partito l’esecutivo è infatti che ci sia una correlazione tra uso del contante, evasione fiscale e criminalità organizzata. Vediamo allora come funziona e cosa bisogna fare per beneficiare dei rimborsi di stato.

“EXTRA CASHBACK DI NATALE” 

Gli acquisti fatti dall’8 al 31 dicembre (si parla in questi giorni di un’estensione al 6 gennaio 2021) possono generare il rimborso di Stato fino ad un massimo di 150 euro, con un minimo di 10 transazioni. Infatti, ogni acquisto effettuato con carte e app di pagamento registrate ai fini del Cashback, ti fa accumulare il 10 per cento dell’importo speso, fino a un massimo di 15 euro per singola transazione.

IMPORTANTE! Le spese devono essere sostenute solo di persona: cioè presso negozi, ristoranti, supermercati, artigiani e professionisti. Non concorrono, invece, gli acquisti online. Inoltre, ai fini del cashback, non rilevano i bonifici.

Il rimborso arriverà a febbraio direttamente sul conto corrente del beneficiario e l’accredito, come detto, non potrà superare i 150 euro totali. Con una avvertenza in più: il rimborso per singola operazione non sarà mai superiore a 15 euro, anche per i pagamenti superiori a 150 euro.

“CASHBACK”

Archiviata la fase natalizia, dal 1° gennaio comincerà il cashback a regime, che sarà su base semestrale fino al 30 giugno 2022:

  • 1° semestre dal 1/1/2021 al 30/6/2021
  • 2° semestre dal 1/7/2021 al 31/12/2021
  • 3 semestre dal 1/1/2022 al 30/6/2022

In questo caso, gli acquisti dovranno essere almeno 50 a semestre, e il rimborso arriverà fino a 150 euro per semestre (per un totale di 300 euro annui).

“SUPER CASHBACK”

Oltre al Cashback, a partire dal 1° gennaio 2021 i primi 100mila partecipanti che, nel singolo semestre di riferimento, abbiano totalizzato il maggior numero di transazioni con carte e app di pagamento registrati ai fini del Programma, ricevono un Super Cashback di euro 1.500.

Anche in questo caso non è previsto un importo minimo di spesa.

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E’ importante precisare che i rimborsi di Stato elencati non concorrono a formare il reddito e non sono assoggettati ad alcun prelievo. 

 

ATTIVI IN CINQUE PASSAGGI

Per poter partecipare al programma cashback, occorre:

  1. installare e registrarsi sull’app IO, l’applicazione dei servizi pubblici gestita da PagoPa, a cui si può accedere con le credenziali Spid o con il Pin della carta d’identità elettronica (CIE);
  2. entrare nella sezione “Portafoglio” dell’app IO e  attivare il “Cashback” e premere su continua;
  3. indicare l’Iban del conto su cui ricevere i rimborsi;
  4.  scegliere i metodi di pagamento elettronico (carte e app) sui quali attivare il cashback.

Ad oggi sembrano essere stati superati gli ostacoli informatici relativi a un errore nel salvataggio del metodo di pagamento. Molti contribuenti hanno tentato invano di aggiungere la propria carta di credito (problema non riscontrato da chi ha inserito PagoBancomat).

Per quanto concerne la registrazione degli strumenti di pagamento, questi sono sì attivi dal giorno stesso, ma vengono conteggiati ai fini del cashback gli acquisti eseguiti dalle ore 00.01 del giorno seguente. Per esempio, se registro un metodo di pagamento la mattina e faccio le mie spese pagando con carta, non mi vedrò accreditata la transazione poiché quello strumento risulterà attivo dalla mezzanotte del giorno successivo.

Ciò contribuisce a ridurre ulteriormente il tempo a disposizione per raggiungere entro fine anno la soglia richiesta di dieci pagamenti digitali.

IMPORTANTE! Non esiste alcun limite alle carte che ciascun utente può abilitare cashback, ma le transazioni vengono conteggiate cumulativamente. In sostanza, rileva esclusivamente il codice fiscale del soggetto che è tenuto a indicare l’Iban su cui ricevere i rimborsi.

GLI ISSUER CONVENZIONATI

A parere di chi scrive, risulta di più agevole adesione, l’iscrizione ad un app di pagamento tramite gli issuer convenzionati, cioè i fornitori degli strumenti elettronici che hanno sottoscritto l’accordo con PagoPa. In questo modo si evita di doversi procurare uno Spid, non agevolissimo da ottenere (se pensiamo solo al riconoscimento biometrico o al doversi recare presso uffici delle Poste), e si accede immediatamente al cashback di Stato.

L’app che ad oggi ha concesso fin da subito l’iscrizione senza intoppi è la famosa Satispay, che ha dalla sua un’arma in più: partecipa al cashback con il servizio “Ordina a domicilio”, in cui il pagamento avviene via app ma a distanza (al contrario delle piattaforme di delivery online ed e-commerce esclusi dal nuovo incentivo).

Presto saranno operativi altri issuer quali Bancoposta, Postepay, Nexi Pay, Apple Pay, Google Pay.