È atteso per questa settimana in consiglio dei ministri il ribattezzato decreto Sostegno che dovrebbe mettere a frutto i circa 32 miliardi di scostamento di bilancio approvati dal decaduto governo Conte-bis.
I tecnici del neo insediato Governo Draghi sono al lavoro da diverse settimane per portare sul tavolo delle misure che riescano effettivamente a supportare le imprese e le famiglie in questi primi mesi dell’anno.
Vediamo insieme le misure principali
1. Il nuovo contributo a fondo perduto
a) Contributo o credito d’imposta
Si è reso necessario molto lavoro per la nuova forma di contributo a fondo perduto elaborata dal governo, con la previsione di optare, in alternativa all’accredito diretto sul c/c, per un credito d’imposta da compensare nei modelli F24 telematici, per il pagamento dei tributi (iva, contributi, ecc.).
b) I requisiti: il calo del fatturato
Anche questo aspetto del contributo è stato rivisto in un’ottica perequativa, sganciandolo dall’ingiusto sistema dei codici Ateco, che aveva escluso molti autonomi e professionisti. Adesso quindi potranno beneficiarne tutte quelle partite Iva che hanno subito un calo del fatturato di almeno il 33%, il calcolo prenderà a riferimento un arco temporale diverso, sarà infatti basato sul confronto tra i fatturati medi mensili del 2020 con quelli del 2019.
Fatturato medio mensile anno 2020 < anno 2019 del 33%
c) Come si determina l’importo
Una volta verificata la riduzione del fatturato, sarà necessario applicare all’ammontare del fatturato su base annuale, le seguenti percentuali:
- 30% per le micro partite Iva con fatturato fino a 100mila euro;
- 25% per le imprese con un fatturato compreso fra i 101mila e i 400mila euro;
- 20% per le imprese con un fatturato compreso fra i 401mila euro e 1 milione di euro;
- 15% per le imprese con un fatturato superiore a 1 milione e fino a 5 milioni di euro.
Come nelle precedenti versioni, è previsto un contributo minimo:
- 1.000 euro per le persone fisiche (autonomi e ditte individuali);
- 2.000 euro alle persone giuridiche (società e cooperative).
In ogni caso, il contributo/credito non può superare i 150mila euro.
A titolo esemplificativo, ecco un caso proposto dal Sole24 ore:
Commerciante:
→ 2019 fattura 240 mila euro
→ 2020 fattura 120 mila euro
ha subito una perdita maggiore del 33% (33% di 240 mila= 79.200 euro)
Dunque:
ANNO 2020 | SPIEGAZIONE | |
FATTURATO MEDIO ANNUO | 120mila euro | |
PERDITA MEDIA MENSILE | 10mila | (120mila/12) |
VALORE DI RIFERIMENTO | 20mila euro | (10mila x 2) |
PERCENTUALE DI INDENNIZZO | 25% | fatturato tra i 100mila e i 400mila |
AIUTO EROGATO | 5mila euro | 25% di 20mila |
2) Cartelle, rateizzazioni e pignoramenti
a) Notifica delle cartelle: sospensione termini di pagamento
La ripartenza della notifica delle cartelle fiscali e degli avvisi esecutivi (dall’1 marzo 2021) è stata “alleggerita” con la sospensione dei termini di pagamento al 30 aprile 2021, data in cui ad oggi è fissata la fine dello stato di emergenza.
Ciò significa che, nonostante il debitore si veda notificare una cartella in queste settimane, il termine di 60 giorni previsto per il pagamento decorrerà dal 30 aprile 2021, e dunque potrà saldare la cartella entro fine giugno.
Fino al 30 aprile 2021 è previsto anche lo stop ai pignoramenti di stipendi e pensioni.
b) Nuove scadenza per rottamazione-ter e saldo e stralcio
Viene ridisegnato il calendario delle scadenza delle rate relative alla rottamazione-ter ed al saldo e stralcio, con un rinvio di ampio respiro
– le rate della rottamazione-ter riferite al 2020 potranno essere saldate entro il 31 luglio 2021;
– le rate riferite al 2021 (28/02, 31/03, 31/05 e 31/07) potranno essere pagate entro il 30 settembre 2021.
c) Nuove proposte di condono
Il tema dell’imponente magazzino fiscale dell’Agenzia delle Entrate è stato fatto oggetto di molte ipotesi di condono, senza considerare che però questa cancellazione ha un costo per le casse dello Stato e dunque per i cittadini.
L’ipotesi avanzata in queste settimane è quella di un condono delle cartelle fino a 5.000 riferite all’arco temporale 2000-2015.
Saranno escluse dalla cancellazione i ruoli per i quali sono state avviate azioni di recupero o che sono state fatte oggetto di definizione agevolata.
d) Nuova rottamazione per le partite IVA
I tecnici del governo stanno studiando anche una nuova forma di rottamazione per le imprese e le partite IVA che abbiano subito un calo del volume di affari 2020 di almeno il 33% rispetto al 2019.
L’Agenzia delle entrate potrebbe infatti proporre il pagamento, senza sanzioni, degli avvisi di liquidazione per omesso o tardivo versamento elaborati dall’amministrazione finanziaria entro lo scorso anno, ma ancora sospesi, relativi alle dichiarazioni 2017 e agli avvisi che saranno elaborati entro il prossimo 31 dicembre per le dichiarazioni del 2018.
3) Rifinanziata la Cig Covid fino a giugno
Il decreto Sostegno rifinanzia la proroga fino a giugno della cassa Covid gratuita per le imprese con una dotazione di circa 6 miliardi di euro. Proroga dell’ammortizzatore fino a fine anno per i settori del terziario duramente colpiti dalla crisi economico finanziaria e non ancora in grado di ripartire.
Degna di nota è la semplificazione delle procedure, con la sostituzione dei modelli Sr41 con l’integrazione dei dati Cig direttamente nel flusso Uniemens. Ciò si traduce in un notevole risparmio di tempo nell’erogazione: dagli attuali 3-4 mesi ad un massimo di 40 giorni.